Articoli con tag Oltre il confine

La strada

La strada ha le proprie ragioni e non ci sono due viaggiatori che interpretino allo stesso modo quelle ragioni. Se effettivamente riescono mai a comprenderle. Ascolta i corridos del paese. Saranno rivelatori. Poi nella vita vedrete qual è il costo delle cose. Forse è vero che niente è nascosto. Tuttavia, molti preferiscono non vedere ciò che gli sta davanti in bella mostra. Vedrete. La forma della strada è la strada stessa. Non c’è altra strada che possegga quella forma, al di fuori di quella. E ogni viaggio iniziato su di essa verrà portato a termine. Che si trovino o meno i cavalli.

Cormac McCarthy, Oltre il confine, p. 202

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Il mondo, come una storia

Perché questo mondo che ci pare una cosa fatta di pietra, vegetazione e sangue non è affatto una cosa ma è semplicemente una storia. E tutto ciò che esso contiene è una storia e ciascuna storia è la somma di tutte le storie minori, eppure queste sono la medesima storia e contengono in esse tutto il resto. Quindi tutto è necessario. Ogni minimo particolare. E questa in fondo è la lezione. Non si può fare a meno di nulla. Nulla può venire disprezzato. Perché, vedi, non sappiamo ove stanno i fili, i collegamenti. Il modo in cui è fatto il mondo. Non abbiamo modo di sapere quali sono le cose di cui possiamo fare a meno. Ciò che può venire omesso. Non abbiamo modo di sapere cosa può stare in piedi e che cosa può cadere. E quei fili che ci sono ignoti fanno naturalmente anch’essi parte della storia e  la storia non ha dimora né luogo d’essere se non nel racconto, è lì che vive e quindi non possiamo mai aver finito di raccontare. Non c’è mai fine al raccontare. E, ripeto, sia a Caborca che a Huisiachepic che in qualsiasi altro posto con qualsiasi altro nome o senza nome alcuno, tutte le storie sono una cosa sola. Se ascolti come si deve, sono una unica storia.

Cormac McCarthy, Oltre il confine, p. 123

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Conoscenza del mondo

Disse che il mondo poteva solo essere conosciuto per come esisteva nel cuore degli uomini. Perché per quanto sembrasse un luogo che conteneva degli uomini, in realtà era un luogo contenuto nei loro cuori e quindi per conoscerlo era lì che bisognava guardare, e imparare a conoscere quei cuori e per far ciò si doveva vivere con gli uomini e non limitarsi a passare in mezzo ad essi.

Cormac McCarthy, Oltre il confine, p. 113

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Descrizione della natura. Notte

Da est calava la notte e l’oscurità li avvolse con un improvviso soffio di vento e di silenzio, che poi passò. Come se il buio avesse un’anima che, colpevole dell’assassinio del sole, fuggiva frettolosa verso ovest – così l’uomo credeva un tempo, e così potrebbe tornare a credere.

Cormac McCarthy, Oltre il confine, p. 63

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Descrizione della natura (e Dio)

Davanti a lui le montagne brillavano di luce accecante. Sembravano appena state create da un dio imprevidente che forse non aveva neppure deciso a che cosa sarebbero servite.

Cormac McCarthy, Oltre il confine, p. 28

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